Spedire Cibo all’Estero con Poste Italiane o con Corriere: La Guida di Packlink

Il 2015 si è concluso in Italia con un record di esportazioni di prodotti agroalimentari. Le spedizioni oltreconfine hanno infatti sfiorato il valore di 37 miliardi di euro (36,9 per la precisione), nonostante l’embargo russo che ha posto un freno all’export. Il prossimo obiettivo del nostro paese è quello di superare i 50 miliardi di euro nelle esportazioni agroalimentari, traguardo che potrebbe essere raggiunto entro il 2020.

In questo quadro favorevole, crescono anche le piccole e medie imprese agroalimentari che puntano sull’e-commerce e che occasionalmente spediscono i loro prodotti all’estero, soprattutto se si tratta di prodotti di nicchia, di elevato valore aggiunto e che si fanno apprezzare in specifici mercati esteri. Sono soprattutto queste piccole e microimprese che, non potendo raggiungere accordi vantaggiosi con i corrieri a causa dei bassi volumi di scambio, sono alla ricerca di soluzioni per spedire rapidamente generi alimentari all’estero ed inviarli ai propri clienti.

L’aumento dell’export agroalimentare ha riguardato sia i prodotti freschi di agricoltura e pesca (+11,2%) sia i prodotti dell’industria alimentare (+6,5%). Generalmente i piccoli e-commerce, così come studenti Erasmus o persone che lavorano all’estero, hanno bisogno di spedire prodotti alimentari confezionati, non deperibili, che non richiedono quindi né le vetture specificamente attrezzate per i prodotti freschi deperibili, né le relative documentazioni che li devono accompagnare. Qui è disponibile una lista dei principali alimenti considerati deperibili e di come possono essere spediti.

Spedizione di generi alimentari in paesi europei

La spedizione di generi alimentari all’estero (e facciamo d’ora in poi riferimenti ai prodotti non deperibili) segue diverse norme a seconda che siano inviati all’interno dell’Unione Europea oppure in paesi terzi. Quando si parla di esportazione, infatti, si fa riferimento esclusivamente alla spedizione in paesi terzi, quei paesi cioè che non fanno parte dell’Unione Europea. Se si spediscono generi alimentari nell’UE si parla di attività commerciabili assimilabili a “scambi”, “movimentazioni” e non a esportazione.

La spedizione di prodotti agroalimentari all’interno dell’UE è quindi relativamente semplice e sono numerosi i corrieri in grado di effettuare spedizioni rapide su tutto il territorio europeo. Tra i prodotti alimentari che fanno eccezione alla libertà di scambio ci sono i vini. Quando si tratta di spedire bottiglie di vino da un paese all’altro dell’Unione Europea, occorre infatti avviare una pratica doganale e dotarsi di un domicilio fiscale nel paese di destinazione, con il quale occorre assolvere il pagamento delle accise. Il vino è insomma uno dei pochi prodotti in cui la vendita online nei paesi UE (e le relative spedizioni con corriere) sono ancora soggetti a limitazioni.

Al di là delle possibili limitazioni, le spedizioni di prodotti alimentari all’interno dell’Unione Europea sono di norma relativamente rapide, anche se si tratta di spedizioni pacchi di grosse dimensioni: per alcuni paesi, si possono infatti anche sfruttare le offerte di consegna in sole 48 ore o addirittura in 24 ore, a seconda dei corrieri. È ovvio che più veloce è la consegna, più alti sono i costi. Un po’ meno rapide sono invece normalmente le spedizioni in paesi extra europei. In quest’ultimo caso è anche meno libera la circolazione delle merci e quindi anche dei generi alimentari. Al pacco vanno infatti allegate documentazioni supplementari, che possono variare anche in base al paese di destinazione e agli specifici accordi che questo ha con l’Italia e/o con l’Unione Europea.

Spedizione di generi alimentari in paesi extra EU

Di norma, nella documentazione richiesta per inviare generi alimentari all’estero, in paesi terzi (extra UE), occorre dichiarare l’origine delle merci, indicando quindi il paese di produzione all’interno della “Dichiarazione delle merci ai fini doganali”. L’esportazione negli Stati Uniti comporta poi ulteriori obblighi, regolati dalla Food & Drug Administration. Senza scendere nel dettaglio (tutte le norme ufficiali sono reperibili sul sito ufficiale della FDA), le aziende che esportano prodotti alimentari negli Stati Uniti devono registrarsi presso la FDA, allegare poi Prior Notice e Confirmation number a tutte le spedizioni dirette negli Stati Uniti. Diverso è invece il discorso per i privati che inviano prodotti (non deperibili) come regalo ad mittente privato (anche in questo caso, tuttavia, le spedizioni devono essere precedute da Prior Notice.

Le consegne negli Stati Uniti possono avere tempi quindi ancora più lunghi rispetto a quelle che avvengono nell’Unione Europea. Tuttavia anche in questo caso corrieri internazionali (come UPSTNTStarPack) sono in grado di effettuare spedizioni in tempi molto brevi, come puoi verificare anche facendo una ricerca nella nostra home page.

Il 2015 si è concluso in Italia con un record di esportazioni di prodotti agroalimentari. Le spedizioni oltreconfine hanno infatti sfiorato il valore di 37 miliardi di euro (36,9 per la precisione), nMaggiori informazioni